Bill

 

 

 

 

 

 

 

 

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BILL MURRAY VS. WOODY ALLEN

 

Sappiamo tutti chi è Bill Murray, vero? L’amico convivente di Tootsie/Dustin Hoffman, l’intraprendente Ghostbuster dr. Venkman, l’antipatico metereologo Connors che ogni giorno Ricomincia da Capo.

Durante un incontro con il pubblico per la prima del suo ultimo film (... mi piace la prima dell’ultimo!), dicono che Bill abbia fornito talmente tante perle di saggezza da poterci scrivere la “Guida di Bill Murray alla vita”, in 7 punti così etichettabili: 1) cantare - 2) essere onesti - 3) trovare sempre il tempo per gli amici - 4) essere spontanei - 5) lasciare spazio ai possibili momenti magici - 6) rilassati e il successo arriverà - 7) ricorda che tu sei tu e non lo è nessun altro.

Bill Murray non si atteggia a divo, ha coscienza dei suoi limiti, è famoso per improvvisare le battute dei suoi film e per comportarsi in maniera spontanea e imprevedibile. Una volta prese il volante di un taxi e lo guidò per un lungo tragitto per permettere al tassista di esercitarsi col sassofono seduto sul sedile posteriore, dato che il suo lavoro non gliene lasciava il tempo.

“Devi ricordarti che riesci a dare il meglio di te solo quando sei veramente ma veramente rilassato. Non importa di che si tratta, non importa che lavoro fai: più sei rilassato, meglio è. Che è un po' il motivo per cui recito. Ho scoperto che più mi divertivo, meglio lo facevo, e allora ho pensato “bene, questo è un lavoro di cui potrei essere fiero”. Mi ha cambiato la vita, imparare questa cosa. E mi ha reso una persona migliore in quello che faccio. Non sono il più grande, o cose del genere. Ma mi diverte davvero molto fare quello che faccio”.

Alla domanda, “Com'è essere Bill Murray?”, rivolta dal pubblico, Murray ha risposto: “È una domanda difficile. Invito tutti noi a farci questa domanda proprio in questo momento. Come ci si sente a essere te? Sì, esatto. È bello essere te, vero? È bello, perché c'è una cosa che tu sei - solo tu sei la persona che sei, ok? Quanto pesi? Pensate a quanto pesa ciascuna persona qui dentro, e provate a sentire il vostro peso proprio adesso, sul posto dove siete seduti. Bene, se riuscite a sentire quel peso nel vostro corpo, se riuscite a identificarvi personalmente e completamente, davvero, fino a dire: “Sono io. Questo sono io adesso. Io qui, proprio ora. Questo sono io adesso”, allora non sentite di dover andarvene, di dover essere là o andare laggiù, di essere da un'altra parte. Sapete, il solo modo che conosciamo per essere noi stessi è fare il nostro meglio per essere noi stessi più spesso che possiamo, e ricordare a noi stessi: questa è casa nostra”.

 

Ebbene, come ho finito di leggere l’articolo (lo trovate sul Post, qui: http://www.ilpost.it/2014/09/12/bill-murray/  di colpo mi è venuto il confronto con Woody Allen, il personaggio, lo scrittore, l’autore, insomma quello che in “Io e Annie” cita e fa sua la famosa frase di Groucho Marx: “Non vorrei mai far parte di un club che accetti fra i suoi membri un tipo come me.” aggiungendo: “è’ la battuta chiave della mia vita di adulto.”

Che differenza! Bill ci manda segnali positivi, stimola la nostra autostima, ci fa ridere e sorridere con la sua stravaganza e vitalità. Woody è nevrotico, ansioso, pessimista, depresso, squinternato.

Il mio unico rammarico nella vita è di non essere qualcun altro.

“Ero sopraffatto dal disgusto di me stesso e ho considerato di nuovo l'idea di uccidermi, questa volta aspirando forte col naso in prossimità di un agente di assicurazioni.”

“Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto.”

“Il mio primo film era così brutto, che in sette Stati americani aveva sostituito la pena di morte.”

“Il mondo si divide in buoni e i cattivi. I buoni dormono meglio, ma i cattivi, da svegli, si divertono molto di più.”

“Non sono un atleta. Ho cattivi riflessi. Una volta sono stato investito da un'automobile spinta da due tizi.”

“Oggi sono più conosciuto: faccio cilecca con donne più belle.”

“È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento.”

“Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire non si deve amare. Però allora si soffre di non amare, pertanto amare è soffrire , non amare è soffrire, e soffrire è soffrire. Essere felici è amare, allora essere felici è soffrire, ma soffrire ci rende infelici, pertanto per essere infelici si deve amare, o amare e soffrire, o soffrire per troppa felicità... io spero che tu stia prendendo appunti.”

“Sono a casa, seduto davanti alla Tv, quando il telefono suona e una voce dall'altra parte dice: “Mr Allen, gradirebbe essere l'uomo vodka di quest'anno?” E io rispondo: “No, Woody Allen è un artista e non fa pubblicità, non è un ruffiano, non beve vodka e se lo facesse non berrebbe la vostra!” E lui: “Peccato, paghiamo cinque milioni di dollari.” E io dico: “Attenda in linea, prego, le passo il signor Allen.”

“Penso a quella vecchia barzelletta, sapete, quella dove una donna va dallo psichiatra e dice: “Dottore, mio marito è pazzo, crede di essere una gallina!”. E il dottore le dice: “Perché non lo interna?”. E lei risponde: “E poi a me le uova chi me le fa?”. Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna: e cioè che sono assolutamente irrazionali, e pazzi, e assurdi… Ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova.”

“La paura è la mia compagna più fedele, non mi ha mai tradito per andarsene con altri.”

“Le due parole più belle non sono 'ti amo', ma 'è benigno!'.”

“Se un mio film riesce a far sentire infelice una persona in più, allora sento di aver fatto il mio lavoro.”

 

Certo, Bill ci parla da persona reale, Woody da umorista. Eppure anche Woody, secondo me, finisce per darci sicurezza, per mandarci segnali positivi. I suoi personaggi sono buffi e spesso sono il nostro specchio (il mio di sicuro), ma non sono dei perdenti, non sono tristi, alla fine della storia in qualche modo una quadra alla loro esistenza la trovano. E così Woody ci suggerisce che per quanto si possa essere bassi, bruttini, imbranati, pessimisti, nevrotici, ansiosi e il mondo sia una pazza giostra senza speranza, è comunque sempre meglio sforzarsi di restare vivi e arrabattarsi fino all’ultimo giro.

“Non voglio raggiungere l’immortalità attraverso le mie opere; voglio raggiungerla vivendo per sempre. Non mi interessa vivere nel cuore degli americani; preferisco vivere nel mio appartamento.”

 

(14/9/14)

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