Topolino e Archimede

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I PASTICCI DI CLARABELLA

 

 

Clarabella è nei pasticci. La prima volta, quando le scadeva l’ipoteca sulla casa e il viscido Squick voleva impadronirsene, l’hanno salvata Topolino e Orazio che hanno ritrovato il tesoro sepolto dal nonno nel vecchio West. Pagata l’ipoteca, con i soldi rimasti lei ha comprato un ristorante. Ma, colpa del fraudolento venditore, o della sfortunata posizione del locale, o della sua inesperienza imprenditoriale, gli affari non vanno bene. Si confida con il fido Orazio che ha subito un brillante consiglio da offrirle: la musica dal vivo! Organizzare dei concerti nella ampia sala dotata di un lussuoso palco le porterà torme di avventori e il ristorante decollerà. Orazio contatta il Commissario Basettoni, con cui ha già collaborato in varie occasioni e il ligio funzionario, musicista esperto e amico e coordinatore di altri musicisti, gli propone una serie di gruppi e concerti. Uno di questi sono i QuackStyle, con Topolino (chitarra e voce), il fedele Pippo (basso e voce), Paperino alla chitarra solista e Gastone alla batteria. Spesso quest’ultimo non partecipa alle sessioni del gruppo perché, fortunato com’è, spesso è in giro per il mondo in rilassanti ed esotici tour pagati. Ma da Clarabella ci sarà e i quattro spolverano e lucidano il loro energico repertorio di blues, rock, pop, country, jazz. Non solo, recentemente ospitano il bravo Archimede (chitarra e voce) per un omaggio a Sua Bobbità, il Nobelitato Dylan. Lo scopo dichiarato ed esplicitato da Orazio a Basettoni e da questo ai suoi amici è chiaro: si vogliono molti avventori paganti e mangianti in modo che la serata sia un successo per i nostri eroi ma anche, ovviamente, per le finanze di Clarabella. I musicisti, ovviamente, sono musicisti e fanno bene (meglio che possono) i musicisti: non sono organizzatori di concerti, non sono PR o pubblicitari, non sono soprattutto soci della proprietaria e non vengono compensati a percentuale ma con una cifretta concordata. Però, giudiziosamente e correttamente, spargono la voce, pubblicano l’evento sui social, telefonano, mandano mail, fanno girare la catena di Sant’Antonio in modo da contribuire alla serata e fare arrivare qualche cliente in più agli abituèe del locale che da parte sua (si presume) avrà fatto la più ampia pubblicità con i mezzi che avrà ritenuto più idonei.

E’ perciò una doccia fredda quando Topolino riceve una telefonata di Basettoni (alle 3 del pomeriggio del giorno fatidico) che riferisce che Orazio (che parla per conto di Clarabella) vuole sapere se il gruppo è disponibile a rinunciare all’ingaggio in caso di locale semivuoto, lamentando al momento solo 5 prenotazioni. Topolino è perplesso: la prenotazione non gli sembra un’abitudine così diffusa; molti amici decidono all’ultimo momento dove passare la serata; magari prenotano, sì, ma solo all’ultimo per essere sicuri di trovare posto e comunque non ha mai sentito di un concerto annunciato e pubblicizzato e poi annullato solo in base alle prenotazioni. Comunque puntualizza che in tal caso il gruppo non monterà gli strumenti (batteria, chitarre, amplificatori, microfoni, check sound) finchè non gli sarà garantito che il concerto avrà luogo. Non è una pretesa da poco: la preparazione del palco richiede almeno un’ora e molti gestori chiedono con ragione che avvenga prima dell’ora di cena per non disturbare gli avventori. Topolino con la sua richiesta sottintende: se non sapete decidervi prima non pretendete poi da noi miracoli. Comunque Minnie, presente alla telefonata, si affretta a prenotare 4 amici che si erano già fatti sentire; Topolino avvisa gli altri musicisti e poi si concede un pisolino.

Viene svegliato da una telefonata dell’amico Ciccio che gli chiede vivacemente cosa stia succedendo: riferisce che ha telefonato a Clarabella per prenotare 2 posti per sé e Nonna Papera e si è sentito rispondere che il concerto è in forse perché “uno dei musicisti ha la febbre”. Topolino cade ovviamente dalle nuvole e cerca lumi chiamando Clarabella (sempre occupato), Basettoni e infine Orazio che minimizza. Perciò, rispettando i patti, in congruo anticipo Topolino e Minnie si recano nel locale. Clarabella non c’è e vengono affrontati da Gambadilegno (che è lì in libertà vigilata, utilizzato come cameriere) che rudemente li apostrofa chiedendo come pensano di suonare ed essere pagati se non verrà nessuno. Topolino lo ignora (ci mancherebbe pure che in questa catena di referenti anche Gambadilegno volesse dire la sua!), esamina il locale e di lì a poco arrivano Pippo e signora e poi Clarabella che ribadisce le troppo scarse prenotazioni e l’impossibilità di onorare l’impegno a fronte di troppo scarse entrate e ammette tranquillamente di aver diffuso la voce sui musicisti febbricitanti per evitare loro brutte figure in caso di forfait della serata (?). A queste parole Topolino strabuzza gli occhi incredulo e il bonario Pippo per una volta si altera e afferma vibratamente che in 50 anni di onorata e apprezzata carriera musicale mai gli era capitata una situazione simile. Ha suonato per quasi un decennio nel ristorante di Duffy, proprio lì vicino, dove si è esibito anche nel locale vuoto senza che il gestore accampasse scuse per non riconoscergli il compenso per la serata concordata e richiesta, sapendo che occorre avere il passo del montanaro, lento e sicuro, per creare affezione e attese dai clienti, che si conquistano poco a poco. E che comunque ognuno fa il suo mestiere: il musicista suona e il gestore gestisce e si assume i cosiddetti “rischi da impresa” che gli competono. Clarabella ribadisce che da lei chiunque può suonare purchè si porti il pubblico pagante. Sono due visioni ovviamente antitetiche e incompatibili. Non si tenta neppure di proporre di legare il compenso alle presenze salvando il concerto e rispettando gli amici che giungeranno ad assistervi, tenuto anche conto che la serata è sicuramente penalizzata dal ponte primaverile che ha allontanato dalla città molti potenziali clienti. Un rapido controllo porta a una quindicina i partecipanti sicuri (ancorchè non prenotati), ma l’asticella è stata posta a 30 prenotazioni e a questo punto Topolino rompe gli indugi e telefona a Paperino e Gastone per informarli della situazione e evitare che perdano tempo a recarsi sul posto. Subito dopo Minnie avvisa gli amici dell’annullamento del concerto, idem per Ciccio e così si smantella l’evento. Un’ultima telefonata di Orazio che difende le esigenze di Clarabella e si dichiara spiaciuto per le polemiche ma Topolino lo ferma: non è morto nessuno, non sono volate parole grosse, siamo persone serie e beneducate e tutto questo è solo un’esperienza in più di cui sapremo tener conto. Il gestore “ti faccio suonare, ma quanta gente porti?” purtroppo non è raro. E’ un tipo di gestore che pensa di farti un favore (e ovviamente chiunque è contento se vende il suo prodotto, anche i musicisti), ma che ha un’idea del suo ruolo a nostro avviso riduttiva e alla lunga non vincente. Bene, auguriamo a Clarabella di risolvere i suoi pasticci e giriamo pagina.

Topolino e Minnie vanno a cena in un locale poco distante: si mangia bene, è pieno e c’è la coda. Minnie ridendo esclama: come mai è pieno? e il ponte? Poi, dopo cena, raggiungono Brigitta e Filo Sganga che propongono il loro repertorio di evergreen e brani propri. Un sorriso, un abbraccio, una risata. C’è anche Archimede e a fine serata i due musicisti vengono invitati a proporre un paio dei brani della scaletta dei QuackStyle. 

Un Fa minore si alza sornione nella sera primaverile e chiude serenamente anche questa giornata.

 

22/4/2017

 

Home:  www.bluestyle.org