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Oggi parliamo di...

I BlueStyle - Il Cantautore - I Recitals - Chitarre - Parliamo di...

 

 

Tracklist:

  1. Jazzy Koo (Rock & Roll Hoochie

      Koo)

  2. Hot & Cool

  3. Celestial Love

  4. Free Ride

  5. Big City Loneliness

  6. Good 2 Go

  7. Frankenstein (Smooth Frank)

  8. Hold

  9. Blue Velvet

10. Jump, Jump, Jump

11. Rhapsody In Red

 

 

Edgar Winter e Rick Derringer (1974)

 

 

 Rick Derringer (1994)

 

RICK DERRINGER - Free Ride

(Big 3 Records, 2002)

 

L'Ohio è l'unico stato degli USA che, oltre all'inno nazionale, ha adottato anche un inno rock ufficiale, che è Hang On Sloopy, planetario successo del 1965 dei suoi giovanissimi connazionali McCoys, guidati dal chitarrista e cantante Richard Zehringer, meglio noto come Rick Derringer.

I McCoys godettero di un'attenzione amplificata dalla loro giovane età, che ne faceva degli enfants prodige del rock. Ma i numeri ce li avevano, soprattutto Rick, che fu notato dai due fratelli texani albini Johnny e Edgar Winter che lo vollero come produttore e chitarrista aggiunto per i loro lavori: Johnny voleva suonare solo ruvido blues, mentre Edgar, sassofonista e tastierista, spaziava fra il rock, il pop, il rhythm 'n' blues.

Rick Derringer divenne così molto presto ben noto per la sua abilità sia sul manico della chitarra che dietro la console di uno studio di registrazione e molti grandi artisti fecero la fila per godere dei suoi servigi: Alice Cooper, Richie Havens, Todd Rundgren, Bette Midler, Meatloaf, Bonny Tyler, Cindy Lauper, Barbra Streisand, Steely Dan, per citare i più noti.

Negli anni '70 Rick prosegue la sua carriera con alcuni fortunati album, come il primo a suo nome All American Boy (1973) che spaziava su vari generi e comprendeva l'hit Rock & Roll Hoochie Koo e Jump, Jump, Jump.

Lo stesso anno partecipa a They Only Come Out At Night di Edgar Winter, che proponeva alcuni strumentali come Free Ride e la sperimentale Frankenstein, incisa contro il volere della casa discografica e diventato subito un singolo di successo, vincendo un Grammy.

 

Gli anni '80 furono dedicati essenzialmente alle collaborazioni esterne, mentre nel '90 fu scelto per comporre e incidere l'album della federazione mondiale del Wrestling e il singolo Real American diventò il tema delle esibizioni del campione Hulk Hogan. Partecipò al progetto Guitar Speak di Miles Copeland (fratello di Stewart, batterista dei Police) che rilanciava il rock strumentale coinvolgendo grandi chitarristi, da Hank Marvin (The Shadows) a Robbie Krieger (Doors) a Phil Manzanera (Roxy Music) a Pete Haycock (Climax Blues Band) a Leslie West (Mountain) a Randy California (Spirt) a Alvin Lee (Ten Years After) ed altri ancora, fra cui il nostro Pino Daniele.

Rivedo sempre con emozione Rick nel finale del concerto The Night Of The Guitars (1991) mentre duella con colleghi/avversari del calibro di Ronnie Montrose, Laurie Wisefield e Robin Trower sfoggiando scale superveloci, tapping a due mani sulla tastiera, cascate di armonici, alternanza di plettro e dita e, insomma, tutta la serie di trucchi chitarristici dei campioni.

Negli anni Novanta incise alcuni album orientati al rock-blues: Back To The Blues (1993), Electra Blues (1994), Blues De Luxe (1998), Jackhammer Blues (2000). Nel 2001 si unì alla sezione ritmica dei mitici Vanilla Fudge, il batterista Carmine Appice e il bassista Tim Bogert, per un album intitolato solo D B A, dalle loro iniziali.

 

Nel 2002, infine, l'evoluzione di Rick verso un genere più sofisticato e accattivante, il cosiddetto Smooth Jazz, un genere vicino al jazz ma che ne elimina la complessità armonica e le improvvisazioni più libere, dando maggior enfasi alla melodia e proponendosi come musica di più facile ascolto, radiofonico e commerciale. D'altronde da sempre Derringer ha considerato il suo lavoro di produttore come la chiave per rendere gradevole e fruibile l'artista, rendendolo appetibile al suo target, qualunque sia il genere di appartenenza.

Nasce così l'album che dà nome a questa scheda, Free Ride, in cui propone tutti i suoi maggiori successi con questo stile morbido e rilassato. Non crediate però che il vecchio leone (vecchio... si fa per dire: siamo coetanei!) abbia rinunciato alla sua classe: cambia la chitarra (alla rockettara e beccuta B.C.Rich ha sostituito una D'Angelico, capolavoro di liuteria dai toni più caldi) ma le dita sono rimaste le stesse e gli assoli sono sempre coinvolgenti, le scale pulite e veloci e la grinta fa capolino anche fra un rauco sassofono e un nitido pianoforte, sullo sfondo di percussioni latine e ventose tastiere. La sua tecnica qui ricorda quella di altri grandi virtuosi fusion (Larry Carlton, Lee Ritenour, John Tropea) con la differenza che la sua matrice rock rappresenta una marcia in più, un turbo che può inserire per far decollare Good 2 Go, o Frankenstein, o il cambio di ritmo e il fraseggio di Rhapsody in Red.

Rick Derringer ha una bella famiglia con cui ha inciso l'album Aiming For Heaven, possiede una insospettata spiritualità, è vegano convinto e non beve bibite gassate, né alcool, né caffè, ha messo in vendita su Internet la sua incredibile collezione di chitarre, ha il senso dell'umorismo, ma soprattutto è uno dei grandi musicisti che hanno costruito il rock, mattone dopo mattone.

Scegliete nell'incredibilmente vasto e vario catalogo delle cose che ha fatto negli ultimi quarantacinque anni... scegliete voi.

Ma ascoltatelo.