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Oggi parliamo di...

I BlueStyle - Il Cantautore - I Recitals - Chitarre - Parliamo di...

 

 

Tracklist:

 CD 1

  1. Sir James the Rose

  2. Black Jack Davy

  3. All Around My Hat

  4. The Wife of Ushers Well

  5. Fighting for Strangers

  6. Thomas the Rhymer

  7. Seven Hundred Elves

  8. Long Lankin

  9. Elf Call

CD 2

  1. Cam Ye O'er Frae France

  2. Bonny Moorhen

  3. Alison Gross

  4. The Mooncoin Jig

  5. Drink Down the Moon

  6. Skewball

  7. Lovely on the Water

  8. Jigs: The Brides Favourite/

                 Tansey's Fancy

  9. One Misty Moisty Morning

10. Saucy Sailor

11. Gaudete

 

 

 

 

The Collection

 

 

Maddy Prior

 

STEELEYE SPAN - Original Masters

(BGO Records, 1977)

 

Gruppo fondamentale nella riscoperta del repertorio tradizionale britannico riproposto con strumentazione e arrangiamenti elettrici, autentica e genuina par condicio fra rock e folk. Questa raccolta pesca fra i primi dieci album ed è la più rappresentativa del loro periodo d'oro.

 

L'idea di base è del bassista Ashley "Tiger" Hutchings che nel 1969 lascia i Fairport Convention (gruppo che con Steeleye e Pentangle chiude il triangolo dei gruppi fondamentali del folk-rock inglese) mentre sono al loro apice (hanno appena inciso il potente Liege And Lief) perchè vuole maggiori iniezioni di tradizione nella scelta del repertorio e negli arrangiamenti. Il gruppo vedrà diversi avvicendamenti - lo stesso Hutchings abbandona dopo tre album - ma rimarrà sempre caratterizzato dalla voce limpida e solenne di Maddy Prior accompagnata da chitarra elettrica, dulcimer, basso, mandolino, violino, batteria, banjo, organetto. Sarà però la versione a cappella (solo voci) della litania latina Gaudete che porterà al successo gli Steeleye Span (che prendono il nome, Span Occhio d'Acciaio, da un ferroviere protagonista di una ballata popolare).

L'organico più stabile, a cui fa riferimento questa raccolta, oltre alla Prior comprende Tim Hart (voce, chitarra, violino), Bob Johnson (chitarra elettrica e voce), Rick Kemp (basso), Peter Knight (violino) e Nigel Pegrum (batteria).

 

Il repertorio, tutto tradizionale, spazia fra allegri strumentali, melanconiche ballate e racconti da cantastorie, di cui diventa interessante studiare i testi, ricchi di pathos, giochi di parole, vicende fosche o divertenti.

La storia di Black Jack Davy (nota anche come Raggle Taggle Gipsy, ascoltatene la versione dei Waterboys) racconta la fuga della signora con uno zingaro di passaggio. Inseguita dal marito che le rinfaccia il tradimento e la rinuncia alla ricchezza e alle comodità, difenderà la sua scelta di libertà e di amore.

All Around My Hat è una giga indiavolata, un pezzo da ballare tutti in cerchio. Gran successo di classifica, ne esiste anche una versione del gruppo rock Status Quo.

Long Lankin è una truce ballata sanguinolenta, deliziosa nell'alternarsi di un tema dolce e sognante con un intermezzo ritmato e nervoso:

Disse il signore alla sua lady mentre stava partendo

"Bada al Lungo Lankin che vive nel fieno

Attenta alla brughiera, attenta alla palude, attenta al Lungo Lankin

Assicurati che le porte siano ben chiuse

affinché il Lankin non possa intrufolarsi..."

 

"Signora vieni giù" disse il Lungo Lankin

"Come posso vederci al buio?" lei gli rispose

"Hai mantelli d'argento" disse il Lungo Lankin

"Scendi le scale alla loro luce"

Scese le scale la signora non temendo alcun male

il Lankin stava pronto ad afferrarla fra le sue braccia...

 

Cam Ye O'er Frae France suona come una incalzante ballata guerresca ed è sorprendente scoprire che invece è una ribalda satira su Re Giorgio I (1714) e le sue scalcinate dame e favorite tedesche ribattezzate l'Oca e la Scrofa.

Alison Gross è una brutta strega che cerca di conquistarsi i favori di un giovane recalcitrante. La musica è sottolineata da pesanti accordi di una chitarra hard. Mi sono ispirato a questa vicenda per un episodio de La Porta di Samain.

La Grossa Alison viveva nella sua torre

la più brutta strega delle Terre del Nord

Un giorno mi pose sulle sue ginocchia

e mi fece un sacco di promesse.

Mi mostrò un mantello scarlatto

con fiori dorati e frange preziose

dicendomi: "Se vorrai essere il mio innamorato

questo bel dono sarà tuo."

"Sparisci, brutta strega

Fila via e lasciami in pace.

Non sarò mai il tuo innamorato

e voglio allontanarmi da te!"

Lei girò in tondo più volte

e soffiò tre volte in un corno d'erba

chiamò a testimoni luna e stelle

che mi avrebbe fatto rimpiangere il giorno che ero nato...

 

Skewball è il nome di un cavallo da corsa che dialoga con il suo cavaliere e gli promette che batterà Griselda, la cavalla favorita, dando un dispiacere agli scommettitori nella piana di Kildare.

Saucy Sailor è la sconfitta della altezzosa ragazza che prima rifiuta il marinaio male in arnese, ma poi gli corre dietro quando è edotta delle sue ricchezze.

Ho inserito alcune di queste canzoni e il loro testo (con un piccolo anacronismo) nel mio libro L'Ombra del Graal.

In alternativa a questa raccolta suggerisco The Collection (1991) che propone, oltre ai pezzi più famosi, la malinconica Shaking of the Sheets (Scuotere il Lenzuolo, ovvero l'ultimo gesto prima della morte che raggiungerà tutti, giovani e vecchi, ricchi e poveri, banchieri e politicanti) e la struggente e fiera ballata scozzese Rogues in a Nation.

Vorrei non aver visto il giorno

in cui fummo venduti dal tradimento.

La mia testa grigia diventerà polvere

come Bruce e il prode Wallace

ma dirò forte e chiaro, fino alla mia ultima ora:

noi fummo comprati e venduti dall'oro inglese

che trasformò in una banda di straccioni una nazione.

 

Non ci si può accostare al folk anglosassone, alle radici della musica celtica, senza pagare lo scotto alle emozioni, alla fantasia, alle atmosfere degli Steeleye Span.